František Böhm, testimone che accusò di corruzione l'ex capo della polizia Milan Lučanský, si è tolto la vita. Era accusato di aver corrotto alti funzionari della polizia. Secondo le informazioni della TV Joj, Böhm si sarebbe sparato alla testa. Anche la moglie ha subito una ferita da arma da fuoco, apparentemente cercando di impedirgli di suicidarsi. La polizia ha ricevuto l'allarme venerdì prima di mezzanotte. Fino a poco tempo fa, l'uomo d'affari era detenuto in carcere, era poi stato rilasciato alla fine di gennaio dopo aver iniziato a collaborare con la polizia. Lučanský venne arrestato dalla NAKA il 3 dicembre nell'ambito dell'operazione “Giuda”, con l'accusa di corruzione per aver incassato diverse tangenti tra il 2018 e 2019. Due i testimoni chiave dell'accusa contro l'ex capo della polizia: Norbert Paksi e l’ora defunto František Böhm. Lo scorso 29 dicembre, l'ex capo della polizia Milan Lučanský si sarebbe suicidato in carcere mentre era in attesa del processo.
DennikN ha ripreso a scrivere circa il caso delle indagini avviate nel 2012-13 sulle frodi sull’IVA, e lo fa intervistando Pavol Lehotský, l’allora vicedirettore dell’Unità Criminale dell'Autorità Fiscale. Lehotský accenna che le indagini avevano fatto emergere possibili coinvolgimenti nel caso dei gruppi Penta e J&T. Nell'intervista, Lehotský racconta di come lui ed alcuni colleghi fossero poi stati trasferiti da Bratislava a Michalovce. Penta e J&T negano qualsiasi illecito.
DennikN ha ripreso a scrivere circa il caso delle indagini avviate nel 2012-13 sulle frodi sull’IVA, e lo fa intervistando Pavol Lehotský, l’allora vicedirettore dell’Unità Criminale dell'Autorità Fiscale. Lehotský accenna che le indagini avevano fatto emergere possibili coinvolgimenti nel caso dei gruppi Penta e J&T. Nell'intervista, Lehotský racconta di come lui ed alcuni colleghi fossero poi stati trasferiti da Bratislava a Michalovce. Penta e J&T negano qualsiasi illecito.
Fonte: dennikN.sk, sme.sk