Anche un cittadino che non ha seguito un addestramento militare volontario potrebbe essere incluso nelle riserve attive. Un altro rafforzamento delle riserve attive dovrebbe essere costituito dai soldati professionisti congedati dal servizio che hanno accettato di essere inclusi nelle riserve attive prima di essere reclutati nel servizio statale. Ciò deriva dall'emendamento alla legge sul servizio di leva, che è stato portato in seconda lettura dal Consiglio nazionale della Repubblica slovacca mercoledì scorso. Aprendo le riserve ai cittadini senza esperienza militare, il Ministero della Difesa vuole attirare i giovani nelle riserve attive e integrarli con le competenze mancanti tra gli specialisti civili. Dopo aver stipulato un contratto di arruolamento, i candidati seguiranno una formazione di base seguita da corsi di formazione professionale.
"L'accordo di arruolamento viene stipulato per tre o cinque anni, può essere stipulato ripetutamente, fino alla fine del servizio di leva, il che crea un prerequisito per una carriera militare a lungo termine per coloro che non vogliono diventare soldati professionisti e considerano la difesa della Repubblica Slovacca come una questione d'onore", ha dichiarato il Ministero della Difesa slovacco, che ha presentato la proposta.
Si propone inoltre di includere nelle riserve attive per tre anni i militari professionisti congedati dal servizio che hanno accettato di essere inclusi nelle riserve attive prima di essere reclutati nel servizio statale. Un'eccezione è prevista per i soldati congedati con il grado militare di colonnello o superiore. Anche coloro che sono stati licenziati per motivi medici, per violazione della disciplina di servizio o per non aver raggiunto i risultati richiesti non dovrebbero essere inclusi nelle riserve attive.
L'emendamento dovrebbe entrare in vigore il 1° maggio.
