I ricchi slovacchi stanno lasciando la Slovacchia? Secondo Forbes intere famiglie e aziende si stanno trasferendo. Si parla di centinaia di famiglie milionarie che portano con sé anche le loro proprietà. Vendono i loro immobili, si liberano delle loro aziende e si trasferiscono all'estero. Il fenomeno dei ricchi slovacchi che lasciano la Slovacchia e vendono le loro proprietà era stato evidenziato per la prima volta dalla rivista Forbes nel luglio 2024, quando diverse agenzie immobiliari che si occupano di proprietà di lusso avevano confermato che la quota di tali vendite era salita vertiginosamente. Ora Forbes torna sull’argomento intervistando una nuova serie di professionisti, cercando di capire quanto importante sia questo fenomeno.
“Attualmente, la prima generazione di imprenditori che ha fondato aziende negli anni '90 sta finendo, e oggi si sta avvicinando o ha già raggiunto l'età della pensione. Un fenomeno di così ampia portata sociale e la partenza di un'intera generazione nello stesso momento non esiste in nessuna parte del mondo, perché il capitalismo è emerso nel 'blocco orientale' solo dopo la rivoluzione. Oggi, questi imprenditori hanno più di settant'anni e cedono i loro beni alle famiglie o vendono le loro aziende”, afferma Jaroslav Havel, managing partner di Havel & Partners, uno studio legale ceco-slovacco. La differenza tra Slovacchia e Repubblica Ceca è che mentre nella Repubblica Ceca gli imprenditori ricchi sono più propensi a rimanere, in Slovacchia sono più propensi ad andarsene. Il motivo non è solo la situazione politica e sociale, ma anche la questione della protezione legale dei beni. Negli ultimi anni la Repubblica Ceca ha apportato cambiamenti tali da iniziare a competere con il Liechtenstein e altre destinazioni offshore.
“Nel nostro segmento abbiamo molte persone che stanno trasferendo completamente le loro famiglie all'estero e vendono tutte le loro proprietà nazionali. Nel mio portafoglio, questo rappresenta più del 20%”, ha rivelato a Forbes un agente immobiliare che ha rifiutato di rivelare il proprio nome.
Vladimír Kubrický, analista dell'Unione Immobiliare della Repubblica Slovacca, vede diverse ragioni per questo fenomeno: “Una famiglia si trasferisce per un figlio che studia all'estero; un uomo d'affari vuole espandersi; la situazione politica non lo soddisfa; siamo un Paese senza sbocco sul mare e qualcuno vuole vivere in riva al mare; un uomo d'affari vuole godersi i soldi dopo aver venduto la sua azienda in un posto dove nessuno lo conosce; qualcuno lascia anche per il fatto che la Slovacchia confina con un Paese che si trova in un conflitto bellico. Sono convinto che non ci sia mai un solo motivo, ma sempre diversi”. Oltre a cripto-avventurieri e imprenditori, tra i milionari in partenza ci sono dirigenti finanziari e top manager. Havel & Partners ha trattato circa duecento casi in questo settore negli ultimi cinque anni. “Non si tratta di duecento persone, ma di duecento tra le famiglie più ricche. Per lo più serviamo clienti con patrimoni superiori a dieci milioni di dollari”, descrive Havel. Secondo l'Unione Immobiliare della Repubblica Slovacca, di recente è emerso anche un fenomeno completamente nuovo: la protezione legale della proprietà.
Se la Slovacchia ha perso il treno della protezione patrimoniale, la Repubblica Ceca sembra averlo trovato.
L’ex ministro della Giustizia, Viliam Karas, fu l’unico a proporre di creare la possibilità di prevedere nel diritto slovacco anche le fondazioni private. Il suo obiettivo principale era quello di evitare il trasferimento di persone facoltose o dei loro beni all'estero.
“La possibilità di mettere parte del proprio patrimonio in una fondazione privata e, attraverso di essa, provvedere ai bisogni delle persone vicine è chiaramente carente in Slovacchia. Non si tratta solo dell'incapacità di gestire efficacemente il proprio patrimonio e di trasmetterlo alla generazione successiva in modo controllato. Un problema particolare è il fatto che, a causa dell'assenza di una tale regolamentazione legale nel nostro Paese, parte del denaro va all'estero”, sottolineava Karas.
Jozef Zajko, il fondatore dell'azienda di mobili Idona, ha citato il deterioramento del contesto commerciale come motivo di un potenziale trasferimento:“E’ evidente l’aumento significativo della pressione fiscale, dei prelievi, dell'adozione di leggi che favoriranno in modo sproporzionato i dipendenti a scapito dei datori di lavoro, o degli sforzi per ritirarsi dalle strutture euro-atlantiche”.