In Polonia evacuata una città di 44.000 abitanti. Si teme un disastro anche a Wroclaw

A migliaia di residenti della città polacca di Nysa è stata ordinata l'evacuazione, mentre le inondazioni creano danni in tutta l’Europa Centrale. Il sindaco di Nysa, Kordian Kolbiarz, ha emesso l'ordine di evacuazione ieri sera, invitando tutti i 44.000 residenti a cercare riparo in un terreno più alto a causa del rischio di rottura di un argine nelle vicinanze. L'argine trattiene l'acqua di un grande lago e il suo cedimento potrebbe provocare un'ondata d'acqua alta diversi metri nella città. “Vi preghiamo di evacuare le vostre cose, voi stessi, i vostri cari. È opportuno raggiungere immediatamente luoghi sicuri o l'ultimo piano dell'edificio, perché l'onda potrebbe essere alta diversi metri. Ciò significa che l'intera città sarà inondata”, ha scritto il sindaco. Oltre alle evacuazioni a Nysa, le autorità locali hanno ordinato l'evacuazione di diversi villaggi vicini, tra cui Kozielno, dopo lo straripamento del bacino di Topola, nel sud della Polonia. Lunedì il primo ministro Donald Tusk ha dichiarato lo stato di calamità naturale per 30 giorni, che consentirà alle autorità di ottimizzare gli sforzi di risposta e di fornire aiuti alle aree colpite dalle inondazioni. Nysa non è l'unica area a rischio. A Wroclaw, una città di 600.000 abitanti situata nella Polonia sud-occidentale, i funzionari si stanno preparando per i picchi d'acqua che si verificheranno nel corso della settimana. Il sindaco Jacek Sutryk ha dichiarato che la città è in stato di massima allerta, con squadre al lavoro per rafforzare le difese contro le inondazioni e proteggere le infrastrutture critiche. In Ungheria, le autorità si stanno preparando a possibili inondazioni lungo il fiume Danubio, che attraversa la capitale Budapest. Il fiume sta salendo di circa un metro ogni 24 ore e i funzionari hanno emesso avvisi di alluvione lungo un tratto di 500 km. Alcune strade di Budapest sono già state chiuse in vista dell'innalzamento del livello dell'acqua.