Dopo l'interruzione del transito del gas russo attraverso l'Ucraina, la Slovacchia riceve il gas quasi esclusivamente tramite l'Ungheria, nonostante disponga di collegamenti tramite gasdotti con Repubblica Ceca, Polonia e Austria. I dati forniti da SPP-distribúcia, il distributore di gas slovacco, confermano questo cambiamento, ma la società ha rifiutato di rivelare l'origine o il fornitore del gas. Sia SPP-distribúcia che il Ministero dell'Economia hanno sottolineato che non vi è alcun rischio di carenze di gas. Attualmente, la Slovacchia dispone di 27 TWh di gas stoccati nei suoi serbatoi, a fronte di un consumo annuo di 46 TWh. SEPS, l'operatore statale della rete elettrica, ha confermato di garantire la trasmissione di energia elettrica verso l'Ucraina in modalità standard e di essere pronta a fornire energia in caso di emergenza, come previsto dal contratto in essere con l'operatore ucraino dell’energia elettrica. Tuttavia, il primo ministro Robert Fico ha minacciato di interrompere le forniture di energia elettrica come risposta alla cessazione del transito del gas attraverso l'Ucraina.
Nel 2024, le forniture di energia elettrica slovacca all'Ucraina hanno fruttato alle aziende locali circa 300 milioni di euro. In caso di interruzione da parte della Slovacchia, le imprese polacche sarebbero pronte a intervenire per sostituirne le forniture. Nei primi 11 mesi del 2024, le esportazioni nette verso l'Ucraina hanno raggiunto i 2,4 TWh, con un aumento di 3,5 volte rispetto all'anno precedente, rappresentando il 23% delle importazioni di energia dell'Ucraina.