Slovacchia colpita dalla febbre aftosa: rischio per la sicurezza alimentare e danni per milioni di euro

  • March 24, 2025

 undefined

La Slovacchia è alle prese con un'emergenza sanitaria che minaccia direttamente la sicurezza alimentare del Paese. La conferma della diffusione dell’epidemia di febbre aftosa in alcuni allevamenti bovini nella regione meridionale del Paese – nei villaggi di Medveďov, Ňárad e Baka – ha provocato un’ondata di allarme nel settore agricolo e alimentare. Nella sola località di Baka, la fattoria EXATA Group sarà costretta ad abbattere oltre 1.000 vacche da latte, 50 manze gravide e 220 vitelli. Una perdita che si traduce in un crollo immediato della produzione, pari a circa 12 milioni di litri di latte all’anno. “È una catastrofe per il settore bovino”, ha dichiarato Juraj Slaninka, presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda. La riduzione improvvisa delle forniture di latte avrà un impatto diretto e immediato sul mercato, motivo per cui si invoca un intervento urgente da parte dello Stato. Secondo la Slovenská poľnohospodárska a potravinárska komora (SPPK), se il contagio si estendesse ad altri allevamenti, l’intera sicurezza alimentare della Slovacchia sarebbe a rischio. L’associazione ha esortato tutte le autorità competenti a intervenire immediatamente e con la massima cooperazione per proteggere il patrimonio zootecnico nazionale. “L’abbattimento degli animali non è solo uno shock logistico ed economico, ma anche un trauma emotivo per gli allevatori. Gli animali sono parte integrante del loro lavoro e della loro vita quotidiana,” ha dichiarato Andrej Gajdoš, presidente di SPPK. Il timore è che la Slovacchia stia affrontando una delle peggiori crisi agricole degli ultimi decenni: l’ultima volta che si verificò un focolaio simile fu negli anni '70. Attualmente sono circa 1.500 i capi di bestiame potenzialmente coinvolti nelle aziende di Medveďov e Ňárad, gestite dalla società Naše Farmy, che da giorni collabora attivamente con le autorità veterinarie. Le misure urgenti suggerite includono la chiusura totale degli allevamenti, la disinfezione sistematica, controlli veterinari rafforzati e limitazioni alla circolazione nelle aree rurali. Le conseguenze di un fallimento nella gestione dell’emergenza andrebbero ben oltre il comparto agricolo, incidendo direttamente anche sui consumatori finali e sull’economia nazionale. L’SPPK sottolinea inoltre che la Slovacchia non è autosufficiente in nessuno dei settori zootecnici colpiti – bovini, ovini, caprini e suini – rendendo ancora più urgente un’azione rapida e coordinata. Il Paese rischia perdite economiche ingenti, stimabili in milioni di euro. Nei prossimi giorni sarà fondamentale osservare l’evoluzione dell’epidemia: se le attuali misure risulteranno efficaci, si potrà evitare un’escalation. In caso contrario, le conseguenze per il settore alimentare slovacco potrebbero essere gravissime.

 Torna alla pagina principale e leggi tutte le ultime notizie. Visita news.camit.sk

Le notizie più lette