In Slovacchia si discute di una tassa straordinaria sulle aziende del settore armamenti

  • April 9, 2025

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Alcuni leader della coalizione di governo slovacca stanno valutando l'introduzione di una tassa straordinaria sulle aziende che operano nel settore della difesa. La proposta nasce dall’idea che queste imprese stiano registrando profitti eccezionali grazie ai conflitti globali. La misura trova parziale sostegno anche tra le file dell'opposizione, ma non mancano le voci critiche che chiedono invece maggiori investimenti a favore dell'industria bellica nazionale.

Attualmente operano in Slovacchia oltre 40 aziende nel settore della difesa, le cui entrate si sono moltiplicate negli ultimi anni raggiungendo centinaia di milioni di euro. Il vicepresidente del governo e ministro dell’Ambiente Tomáš Taraba (SNS) ha dichiarato che la Slovenská národná strana proporrà una tassazione straordinaria di queste imprese nell’ambito delle discussioni sulla legge di bilancio. Il ministro dell’Interno Matúš Šutaj Eštok (Hlas-SD) ha sostenuto la proposta, affermando che anche le aziende che traggono grande profitto dalla situazione attuale devono contribuire alla stabilità finanziaria del paese. Il ministro delle Finanze Ladislav Kamenický (Smer-SD) ha espresso apertura verso il dibattito, sottolineando: «Accolgo con favore ogni possibile fonte di entrata». Tuttavia, non tutti nella maggioranza sono favorevoli. Il ministro della Difesa Robert Kaliňák (Smer-SD) ha ricordato che il settore opera in un mercato aperto e ha sollevato dubbi su una tassazione selettiva, domandandosi perché allora non tassare anche l’industria automobilistica, che ha vissuto anni molto redditizi. All’interno dell’opposizione, le opinioni sono divergenti. Alcuni, come Marián Viskupič (SaS) e Jozef Hajko (KDH), ritengono più utile incentivare la crescita dell’industria bellica per aumentarne le entrate fiscali complessive. Altri, come Michal Šimečka (PS) e Július Jakab, non escludono di sostenere una tassazione straordinaria, a condizione che sia parte di una strategia coerente di consolidamento fiscale. Il ministro Kamenický ha annunciato che nel 2026 sarà necessaria una manovra di consolidamento da circa 2 miliardi di euro e ha assicurato che si interverrà anche sul lato della spesa pubblica. «Non voglio che la Slovacchia segua il percorso della Grecia», ha detto, riferendosi al rischio di dover sottostare alle decisioni dei creditori internazionali. I dettagli delle misure di risparmio saranno discussi all'interno della coalizione prima di essere presentati ufficialmente. Nel frattempo, la proposta di tassare i profitti straordinari delle industrie della difesa resta un tema caldo nel dibattito politico slovacco.

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