Fico difende la tassa sulle transazioni finanziarie e torna ad attaccare i vaccini anti Covid-19

  • April 14, 2025

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Il primo ministro slovacco Robert Fico ha risposto duramente alle critiche emerse anche all’interno della coalizione riguardo la controversa tassa sulle transazioni bancarie, affermando che non si tratta di una misura imposta solo dal suo partito Smer-SD. In un video pubblicato online, Fico ha sottolineato che la tassa è stata concordata da tutta la coalizione, in base a un’intesa raggiunta precedentemente nel Consiglio di coalizione. Il premier ha definito le recenti prese di posizione contrarie da parte di alcuni alleati come una reazione al “clamore ipocrita” dell’opposizione e alla pressione dei media. Fico ha inoltre ribadito che tutte le imposte, comprese l’IVA aumentata e la tassa sulle transazioni, sono strumenti necessari per reperire risorse a favore della stabilizzazione delle finanze pubbliche. “Se qualcuno vuole abolire la tassa, deve proporre misure alternative per recuperare i 700 milioni di euro che questa genera ogni anno,” ha dichiarato, lanciando un chiaro messaggio agli alleati più critici. Il primo ministro ha infine difeso il commissario governativo Peter Kotlár, incaricato di indagare sulla gestione dei fondi pubblici durante la pandemia di Covid-19, affermando che sta svolgendo “un lavoro utile”. Fico ha citato un perito secondo cui nelle dosi dei vaccini utilizzati in Slovacchia sarebbe stato rilevato un “contenuto di DNA anormale e sostanze non dichiarate”. Il premier ha quindi minacciato cause legali contro i produttori dei vaccini e ha assicurato a Kotlár il suo pieno sostegno.
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