Secondo Pavol Piešťanský, presidente dell’associazione ČESMAD Slovakia, quest’anno circa il 10% delle imprese slovacche di autotrasporto sarà costretto a chiudere. In un’intervista recente, Piešťanský ha descritto un quadro allarmante per il settore, che si conferma uno dei primi a percepire il rallentamento economico. Negli ultimi quattro o cinque mesi, sia l’economia slovacca che quella europea mostrano segni evidenti di raffreddamento. A livello nazionale, il fenomeno è attribuito soprattutto al pacchetto di consolidamento fiscale introdotto dal governo e ad alcune misure europee considerate penalizzanti. Particolarmente critica è la situazione per le imprese di trasporto, sulle quali grava una lunga catena di imposte: carburanti, salari, acquisto di pneumatici e altri beni aziendali sono tutti soggetti a tassazione, rendendo difficile mantenere la sostenibilità economica. Piešťanský sottolinea che la pressione fiscale complessiva rischia di far crollare molte piccole e medie imprese del settore. La presenza crescente di camion stranieri, ad esempio turchi sull’asse Bratislava-Brno, evidenzia inoltre un cambiamento strutturale nel mercato della logistica, sempre più orientato verso operatori extracomunitari con costi più bassi.
