Test prenatale impreciso: danni psicologici e costi per oltre 600.000 euro

  • May 28, 2025

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In Slovacchia, il cosiddetto triple test, esame prenatale offerto alle donne incinte nel secondo trimestre di gravidanza, continua a suscitare gravi preoccupazioni. Nonostante venga rimborsato dalle assicurazioni sanitarie e sia ampiamente utilizzato da anni, mostra un’elevata incidenza di falsi positivi, causando stress psicologico, diagnosi errate e decisioni drastiche come l’interruzione di gravidanza. A denunciarlo è un’inchiesta di Aktuality.sk, che stima i danni economici complessivi causati da test imprecisi in oltre 600.000 euro. Molte donne raccontano esperienze traumatiche legate a questi esami. Zuzana, oggi madre di tre figli, ricorda ancora il panico che l’assalì quando un triple test le segnalò un alto rischio di sindrome di Down. L’ulteriore verifica tramite amniocentesi le confermò però che il feto era sano. Nelle successive due gravidanze, Zuzana rifiutò il test, ritenendolo una fonte ingiustificata di ansia. Il triple test, parte dell’integrovaný skríning (screening integrato), analizza campioni di sangue per rilevare il rischio di anomalie genetiche come trisomie 21 (Down), 18 (Edwards) e 13 (Patau), ma anche difetti del tubo neurale e sindromi rare come la SLOS. Tuttavia, esperti denunciano che basta un piccolo errore di tempistica nell’invio dei campioni al laboratorio per alterare i risultati. Il problema è aggravato dal fatto che molte donne, spinte dalla paura, finiscono per sottoporsi a test invasivi o a test genetici privati a pagamento, che spesso smentiscono le diagnosi iniziali. Le assicurazioni giustificano la permanenza del test con la sua economicità, mentre i medici difendono la necessità di uno screening, pur riconoscendone i limiti. Il Ministero della Salute slovacco, interpellato più volte, non ha finora fornito risposte.

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