La Francia preoccupa le borse europee: cambio euro/dollaro in inversione di rotta?

  • October 7, 2025

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 Le azioni francesi e l’euro sono scesi lunedì, mentre i costi di finanziamento del debito pubblico francese sono aumentati bruscamente, dopo che il governo è caduto a poche ore dalla sua nomina. L’episodio ha aggravato l’incertezza intorno alla seconda economia dell’area euro, riferisce Reuters. Il primo ministro Sébastien Lecornu ha inaspettatamente presentato le dimissioni al presidente Emmanuel Macron solo poche ore dopo aver annunciato la composizione del suo gabinetto. L’indice parigino CAC 40, che rappresenta circa 3.000 miliardi di dollari (2.570 miliardi di euro) di capitalizzazione, è sceso di oltre l’1,3%, risultando il peggiore tra gli indici europei. Le principali banche hanno registrato forti perdite: BNP Paribas, Société Générale e Crédit Agricole hanno perso tra il 3% e il 4%. Anche l’euro ha ceduto terreno, scendendo a quota 1,172 USD/EUR. «Sembra che in Parlamento non ci sia la volontà di approvare il bilancio, quindi mi aspetto che i rendimenti più alti continueranno a esercitare pressione sul cambio euro-dollaro nel prossimo futuro», ha dichiarato Kirstine Kundby-Nielsen, analista di Danske Bank. Le azioni delle società francesi a media capitalizzazione sono scese del 2,6%, registrando il peggior calo giornaliero da aprile. Anche gli altri mercati europei hanno accusato il colpo: l’indice STOXX 600 è arretrato dello 0,3%, mentre il DAX tedesco ha chiuso in lieve ribasso. La Francia detiene il più alto deficit di bilancio dell’eurozona, quasi il doppio del limite massimo del 3% del PIL fissato dall’Unione europea. Le difficoltà di Parigi stanno offuscando la crescita delle borse europee di quest’anno, trainata dall’aumento della spesa pubblica in sicurezza e infrastrutture in paesi come la Germania. La posizione finanziaria a lungo termine della Francia appare vulnerabile, e il quadro politico è divenuto instabile dopo la rielezione di Macron nel 2022, a causa dell’assenza di una maggioranza parlamentare. Il paese ha avuto tre primi ministri in meno di un anno, tutti incapaci di far approvare bilanci impopolari. «Le dimissioni di Lecornu confermano che i titoli di Stato francesi restano non investibili. Finché non ci sarà una maggioranza parlamentare, nessuno sarà in grado di affrontare i problemi fiscali e del debito della Francia», ha affermato Mathieu Savary, capo stratega per i mercati sviluppati di BCA Research. I rendimenti dei titoli decennali francesi sono saliti fino a 3,6%, per poi stabilizzarsi al 3,563%. Gli investitori restano quindi preoccupati per la tenuta creditizia della Francia, peggiorata dopo il recente declassamento del rating. 

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