Slovacchia e Austria hanno bloccato l’approvazione del 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia durante la riunione dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Unione europea. Secondo quanto riportato da Euronews, il nuovo pacchetto, in discussione da quasi un mese, riguardava il gas naturale liquefatto russo (LNG), le infrastrutture petrolifere, la cosiddetta “flotta ombra” di petroliere, le piattaforme di criptovalute e la limitazione dei movimenti dei diplomatici russi all’interno dell’UE. Dopo settimane di negoziati, erano già stati concordati i dettagli tecnici e legali del pacchetto, e si prevedeva una decisione finale nella riunione di mercoledì. Tuttavia, Slovacchia e Austria hanno posto il veto, ciascuna per motivi diversi. Il premier slovacco Robert Fico ha collegato la posizione del suo governo alla necessità di affrontare le difficoltà del settore automobilistico europeo e l’aumento dei costi energetici. In una telefonata con il presidente del Consiglio europeo António Costa, Fico ha dichiarato di non voler discutere nuovi pacchetti sanzionatori “finché non verranno inserite nei prossimi vertici dell’UE indicazioni politiche chiare su come gestire la crisi dell’industria automobilistica e i prezzi elevati dell’energia, che rendono l’economia europea non competitiva”. L’Austria, invece, ha motivato la propria opposizione con la richiesta di sbloccare gli asset della società russa Rasperia Trading, per consentirle di pagare un risarcimento di 2,1 miliardi di euro alla Raiffeisen Bank International dopo una sentenza sfavorevole in Russia. Bruxelles teme tuttavia che una simile concessione possa aprire la strada a richieste analoghe da parte di altri Stati membri. Vienna ha ribadito di sostenere sia l’Ucraina sia il regime sanzionatorio contro Mosca, ma di voler tutelare al contempo gli interessi delle proprie imprese.
Slovacchia e Austria bloccano il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia
- October 16, 2025
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