Prestiti e mutui: da settembre una modifica importante alla legislazione

  • April 22, 2024

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L’opzione di richiedere al mutuatario il pagamento dell'intero importo del mutuo, dopo mancati pagamenti di più rate, avrà da settembre nuove regole. È quanto emerge dalla bozza di emendamento al Codice Civile che il Ministero della Giustizia della Repubblica Slovacca ha sottoposto alla procedura di commento interministeriale.
L'obiettivo è quello di allineare la legislazione slovacca alle conclusioni della Corte di giustizia dell'Unione europea, che ha rilevato che la legislazione nazionale non era in linea con gli standard dell'UE. "La nuova legislazione proposta regolamenta la capacità del fornitore del servizio di richiedere il pagamento dell'intera prestazione o dell'intero importo dovuto in base all'importo totale della prestazione a cui il consumatore è obbligato in base al contratto", ha spiegato il Ministero.
In futuro un creditore potrebbe chiedere il rimborso dell'intera prestazione se il debitore è inadempiente in tutto o in parte su almeno tre rate. L'importo scaduto, e non saldato, deve essere almeno il 10% dell'importo totale della prestito per un contratto di durata pari o inferiore a tre anni, il 5% per un contratto di durata superiore a tre anni, o il 2,5% per un prestito garantito da ipoteca su un immobile residenziale. Per fare un esempio, se una famiglia ha un mutuo di 200.000 euro, e non salda rate del mutuo per un totale di 5.000 euro, si troverà nella situazione in cui potrà esser richiesta la restituzione dell’intera somma o si procederà all’esproprio dell’immobile.
La formulazione proposta lascia alla discrezione del creditore se e quando esercitare questo diritto. Prima di esercitare questo diritto, il creditore sarà obbligato a chiedere al consumatore di rimborsare l'intero importo in mora e a concedergli un termine non inferiore a 15 giorni. "Solo una volta trascorso questo periodo supplementare, l'intera esecuzione del contratto di consumo diventa esigibile", ha aggiunto il Dipartimento di Giustizia nella sua relazione. L'emendamento proposto, che secondo il Ministero della Giustizia si ispira alla legislazione tedesca, non esclude altre regolamentazioni dei termini contrattuali.
L'emendamento dovrebbe entrare in vigore dal 1° settembre 2024.
 
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