La Repubblica Slovacca rifiuta inequivocabilmente la nuova politica europea in materia di migrazione e asilo, il cosiddetto Patto UE sulla migrazione. Il governo non è inoltre d'accordo con la redistribuzione obbligatoria dei migranti illegali. Lo ha dichiarato Juraj Blanár (Smer-SD) in risposta all'approvazione del Patto da parte degli eurodeputati. Secondo il ministro, gli Stati dovrebbero decidere da soli quale forma di assistenza scegliere, senza l'ordine di un contributo finanziario o materiale obbligatorio. "L'adozione di questa riforma è una dimostrazione concreta di quanto sia importante mantenere il diritto di veto in settori chiave per la promozione degli interessi nazionali", ha dichiarato Blanár, aggiungendo che non era possibile esercitare il diritto di veto in questa votazione. Per questo motivo la proposta è stata approvata, nonostante l'opposizione della Repubblica Slovacca e di altri Stati. Il nuovo patto non è una soluzione sostenibile a lungo termine. Per Blanár, la migrazione illegale è una sfida enorme per l'Unione Europea (UE), ma è un obbligo affrontarla in primo luogo nel rispetto degli interessi sovrani del Paese. Bisogna riconoscere che la protezione dell'area Schengen contro la migrazione illegale non è sufficiente e che il nuovo patto sulla migrazione non risolverà il problema. "Ribadiamo che dobbiamo concentrarci sul rafforzamento della protezione delle frontiere esterne dell'UE, nonché su interventi e misure nei Paesi da cui proviene la migrazione illegale", ha sottolineato Blanár.
Blanár: la Slovacchia rifiuta la nuova politica europea in materia di migrazione e asilo
- April 11, 2024
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