L'Italia ha ritirato il suo sistema di difesa aerea SAMP/T di stanza in Slovacchia, ha annunciato il Ministero della Difesa. Il sistema era stato posizionato qui nel marzo 2023 in sostituzione del sistema S-300, di epoca sovietica, che la Slovacchia aveva donato all'Ucraina. Il ministero ha intenzione di acquistare nuovi sistemi di difesa aerea, i risultati delle gare d'appalto saranno annunciati a breve. Un ritiro “previsto sin dall’inizio del dispiegamento”, precisa il ministero della Difesa italiano sottolineando il forte e costante appoggio dell’Italia agli alleati lungo il confine orientale dell’Alleanza. “La fine della missione difensiva NATO Enhanced Vigilance Activity (eVA) in Slovacchia era già prevista nel quadro degli accordi stabiliti tra i due Paesi e in quello più ampio dell’Alleanza Atlantica”, spiega una nota della Difesa italiana sottolineando che “lo schieramento del sistema SAMP/T in Slovacchia era una misura di natura difensiva, temporanea, proporzionata a supporto del ruolo della Nato a difesa dei Paesi membri e degli spazi euro-atlantici e per assicurare la deterrenza nei confronti di potenziali minacce”.
L’Italia – si ricorda – ha impegnato due contingenti, entrambi con mandato semestrale, per un totale di 320 militari e 180 mezzi che, da aprile 2023, hanno garantito 24 ore al giorno e sette giorni su sette da Malacky, la piena operatività della batteria SAMP/T nell’ambito dell’Integrated Air and Missile Defence System (IAMDS).
Nel corso dell’operazione, l’Italia ha collaborato con assetti della Slovacchia e di altri Paesi alleati come Germania, Repubblica Ceca, Ungheria e Stati Uniti d’America “aumentando il livello di interoperabilità e standardizzazione tra le Forze Armate della NATO”.
“Abbiamo avuto per un po’ i Patriot americani, poi però sono stati ritirati. Ora se ne va il sistema italiano. Mi chiedo chi mai proteggerà le nostre centrali nucleari e altri obiettivi strategici. Non mi sembra che nessuno si preoccupi di questo”, aveva dichiarato ai media il Premier Fico un mese fa.
L’Italia – si ricorda – ha impegnato due contingenti, entrambi con mandato semestrale, per un totale di 320 militari e 180 mezzi che, da aprile 2023, hanno garantito 24 ore al giorno e sette giorni su sette da Malacky, la piena operatività della batteria SAMP/T nell’ambito dell’Integrated Air and Missile Defence System (IAMDS).
Nel corso dell’operazione, l’Italia ha collaborato con assetti della Slovacchia e di altri Paesi alleati come Germania, Repubblica Ceca, Ungheria e Stati Uniti d’America “aumentando il livello di interoperabilità e standardizzazione tra le Forze Armate della NATO”.
“Abbiamo avuto per un po’ i Patriot americani, poi però sono stati ritirati. Ora se ne va il sistema italiano. Mi chiedo chi mai proteggerà le nostre centrali nucleari e altri obiettivi strategici. Non mi sembra che nessuno si preoccupi di questo”, aveva dichiarato ai media il Premier Fico un mese fa.
