Il gruppo automobilistico multinazionale Stellantis ha raggiunto un accordo per eliminare almeno 2.500 posti di lavoro in Italia. Lo hanno annunciato martedì i sindacati. La casa automobilistica sta lottando per adattarsi ai cambiamenti necessari per passare alla produzione di auto elettriche. Fino a 1.520 dipendenti dello stabilimento di Torino riceveranno incentivi finanziari per procedere con un esodo volontario, tra cui 300 persone nello stabilimento di Mirafiori e 733 impiegati, ha dichiarato il sindacato UILM.
Stellantis ha concordato ulteriori accordi di esodo volontario per 850 dipendenti dello stabilimento di Cassino, in Italia centrale, e per 100 persone dello stabilimento di motori di Pratola Serra, ha dichiarato il sindacato FIOM.
Un portavoce di Stellantis ha confermato i licenziamenti a Torino e Pratola Serra, ma non a Cassino. Tuttavia, ha aggiunto che nei prossimi giorni sono previsti accordi per altri siti in Italia nell'ambito delle trattative con i sindacati.
"Gli accordi fanno parte delle iniziative che Stellantis sta mettendo in atto per affrontare l'impatto del processo di trasformazione in corso", ha dichiarato il portavoce.
Gli accordi sono su base strettamente volontaria e sono per lo più rivolti a dipendenti in età pensionabile o a persone disposte a cogliere nuove opportunità di lavoro, ha aggiunto.
Stellantis impiega circa 43.000 persone in Italia, di cui circa 15.000 nell'area di Torino, la sede storica della casa automobilistica Fiat, che si è fusa prima con la statunitense Chrysler e poi con la francese Peugeot PSA per formare Stellantis.
Le partenze volontarie sono state il principale strumento utilizzato da Stellantis per ridurre la sua forza lavoro in Italia, dove contava circa 55.000 lavoratori quando il gruppo è stato fondato all'inizio del 2021. Il governo italiano sta negoziando con Stellantis per aumentare la produzione della casa automobilistica nel Paese a un milione di veicoli all'anno rispetto ai circa 750.000 dello scorso anno. La casa automobilistica ha ribadito martedì che l'Italia avrà un ruolo centrale nei suoi piani globali. Stellantis ha anche tagliato posti di lavoro in altri importanti centri di produzione. La settimana scorsa ha annunciato che avrebbe licenziato circa 400 dipendenti negli Stati Uniti, nel tentativo di ridurre i costi, migliorare l'efficienza e avviare la produzione di veicoli elettrici.
Stellantis ha concordato ulteriori accordi di esodo volontario per 850 dipendenti dello stabilimento di Cassino, in Italia centrale, e per 100 persone dello stabilimento di motori di Pratola Serra, ha dichiarato il sindacato FIOM.
Un portavoce di Stellantis ha confermato i licenziamenti a Torino e Pratola Serra, ma non a Cassino. Tuttavia, ha aggiunto che nei prossimi giorni sono previsti accordi per altri siti in Italia nell'ambito delle trattative con i sindacati.
"Gli accordi fanno parte delle iniziative che Stellantis sta mettendo in atto per affrontare l'impatto del processo di trasformazione in corso", ha dichiarato il portavoce.
Gli accordi sono su base strettamente volontaria e sono per lo più rivolti a dipendenti in età pensionabile o a persone disposte a cogliere nuove opportunità di lavoro, ha aggiunto.
Stellantis impiega circa 43.000 persone in Italia, di cui circa 15.000 nell'area di Torino, la sede storica della casa automobilistica Fiat, che si è fusa prima con la statunitense Chrysler e poi con la francese Peugeot PSA per formare Stellantis.
Le partenze volontarie sono state il principale strumento utilizzato da Stellantis per ridurre la sua forza lavoro in Italia, dove contava circa 55.000 lavoratori quando il gruppo è stato fondato all'inizio del 2021. Il governo italiano sta negoziando con Stellantis per aumentare la produzione della casa automobilistica nel Paese a un milione di veicoli all'anno rispetto ai circa 750.000 dello scorso anno. La casa automobilistica ha ribadito martedì che l'Italia avrà un ruolo centrale nei suoi piani globali. Stellantis ha anche tagliato posti di lavoro in altri importanti centri di produzione. La settimana scorsa ha annunciato che avrebbe licenziato circa 400 dipendenti negli Stati Uniti, nel tentativo di ridurre i costi, migliorare l'efficienza e avviare la produzione di veicoli elettrici.
